Condivido con voi una riflessione.
Stavo pensando a un parallelismo tra l’office automation degli anni ’80, di cui mi sono occupato professionalmente, e l’attuale “healthcare innovation” – il cambiamento influenzato dall’intelligenza artificiale come quella offerta da GPT-4 e, in futuro, da Bard di Google. Queste tecnologie potrebbero trasformare il modo di lavorare e velocizzare i processi nel settore sanitario, così come in tutti gli altri settori e ambiti della vita privata.
La principale differenza con l’AI applicata ora in ambito sanitario risiede nella pervasività, il basso costo e nell’ampia accessibilità di questi strumenti, che potremo utilizzare tramite chat, avatar, browser o applicazioni come Word ed Excel. In altre parole, sono strumenti onnipresenti e integrati.
Questo passaggio dalla specializzazione alla pervasività, simile a quanto accaduto con l’office automation con gli strumenti di produttività individuali, può rivoluzionare facilmente i processi operativi e decisionali nel settore sanitario, portando a un cambiamento positivo e progressivo.
Tuttavia, dovremmo sfruttare questa opportunità per guidare e accelerare tale trasformazione, ad esempio analizzando i processi sanitari per valutare l’utilizzo di questi strumenti e formare adeguatamente il personale. A differenza dell’office automation, che aveva come obiettivo principale l’aumento della produttività delle aziende, con l’healthcare innovation si può puntare ad aumentare la qualità dei servizi offerti ai pazienti e alle comunità, oltre a una maggiore capacità di ricerca e a creare un ambiente di lavoro migliore e più motivante.
Propongo di sviluppare un approccio innovativo su questi aspetti, raccogliendo idee e suggerimenti applicativi dalle aziende coinvolte nei Grandi Ospedali.
Giuseppe Orzati