I gemelli digitali dotati di AI, che un tempo avrebbero potuto sembrare elementi di un lontano futuro stanno diventando sempre più sofisticati e realistici.
Prendiamo ad esempio il lavoro realizzato da Synthesia, una società che ha dato vita al Dr Mesko digitale, un avatar che ha fatto colpo per la sua impressionante somiglianza con un essere umano reale. E non si è fermata qui: i progressi continuano, come dimostra il servizio di traduzione basato sull’AI di HeyGen, che non si limita a tradurre video registrati in altre lingue, come lo spagnolo, ma sincronizza anche i movimenti labiali con il nuovo idioma, offrendo un’esperienza di visione senza precedenti.
Questi avatar possono ancora apparire leggermente inquietanti per chi li osserva per la prima volta, e per il momento non sono adatti a interagire direttamente con i pazienti. Tuttavia, il loro potenziale nel campo della sanità è vasto. Ad esempio, possono essere utilizzati per la creazione di materiali educativi per i professionisti del settore che sono sempre alla ricerca di nuove conoscenze. L’uso di gemelli digitali AI per l’istruzione e la formazione offre un’opzione più rapida ed economica rispetto ai metodi tradizionali, aprendo la strada a un apprendimento più interattivo e coinvolgente.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso atto di questa innovazione, introducendo un anno fa il suo operatore sanitario AI, noto come Florence, accessibile gratuitamente a tutti. Sebbene Florence non possa vantare le soluzioni più recenti in termini di tecnologia, rappresenta un primo passo importante verso l’integrazione di assistenti virtuali nell’ambito della salute pubblica.
Le implicazioni di queste tecnologie sono immense e la loro evoluzione continua promette di rivoluzionare non solo il mondo della sanità, ma anche quello dell’educazione e oltre. Con i gemelli digitali AI, la frontiera tra reale e virtuale diventa sempre più sottile, portando con sé infinite possibilità di applicazione.