In una svolta scientifica che potrebbe rivoluzionare il trattamento delle malattie genetiche, un team di ricercatori italiani, guidati da Martino Alfredo Cappelluti, ha pubblicato su Nature uno studio pionieristico.

L’articolo, intitolato “Silenziamento genico duraturo ed efficiente in vivo tramite editing epigenetico hit-and-run“, segna un momento storico nel campo dell’editing genetico, aprendo nuovi orizzonti per la medicina personalizzata.

La ricerca si concentra sull’editing epigenetico, una tecnologia innovativa che permette il silenziamento di geni specifici senza modificare la sequenza del DNA. Questo approccio promette trattamenti più sicuri e mirati per una varietà di malattie, inclusi disturbi metabolici e genetici.

Il bersaglio dello studio è stato il gene Pcsk9, noto per il suo ruolo nella regolazione dei livelli di colesterolo. Utilizzando una piattaforma di editing genetico dotata di repressori trascrizionali, il gruppo di ricerca è riuscito a ridurre significativamente i livelli del gene Pcsk9 nei topi, attraverso l’uso di nanoparticelle lipidiche contenenti mRNA degli editori. Questo trattamento ha portato a una diminuzione quasi della metà dei livelli circolanti di PCSK9 per quasi un anno, dimostrando l’efficacia e la durabilità del metodo.

Un risultato notevole dello studio è stata la persistenza del silenziamento genico e dei segni epigenetici repressivi anche dopo una rigenerazione forzata del fegato, sottolineando l’ereditarietà dello stato epigenetico neoistituito. Questo evidenzia il potenziale di questa tecnologia come trattamento “una tantum” per malattie croniche.

La ricerca ha anche introdotto un design migliorato degli editori, denominato EvoETR, che ha mostrato un profilo di alta specificità e ha ulteriormente ridotto i livelli di PCSK9 nei topi senza causare rotture nel DNA. Questa caratteristica rappresenta un importante vantaggio in termini di sicurezza, evitando i rischi associati alle tecniche di editing genetico convenzionali che lavorano modificando direttamente la sequenza del DNA.

L’approccio utilizzato nello studio offre una nuova prospettiva sul trattamento delle malattie, spostando l’attenzione dal cambiamento permanente del DNA al controllo dell’espressione genica attraverso modifiche epigenetiche. Questo non solo amplia le possibilità di trattamento per una vasta gamma di condizioni ma introduce anche un elemento di reversibilità nel trattamento, permettendo potenzialmente di “spegnere” gli effetti collaterali indesiderati.

I ricercatori sottolineano che, sebbene i risultati siano promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per ottimizzare questa tecnologia e valutare la sua sicurezza e efficacia nell’uomo. Tuttavia, il successo dello studio apre la strada allo sviluppo di nuove terapie basate sul silenziamento epigenetico, offrendo speranza a milioni di pazienti affetti da malattie genetiche e metaboliche.

In conclusione, lo studio di Cappelluti e colleghi rappresenta un importante passo avanti nella ricerca biomedica, dimostrando il potenziale dell’editing epigenetico come potente strumento nella lotta contro le malattie genetiche. Con il continuo avanzamento della scienza e della tecnologia, ci avviciniamo sempre di più a una nuova era della medicina, dove le terapie geniche personalizzate e sicure diventano una realtà tangibile.