🤖 L’intelligenza artificiale (AI) rappresenta una grande opportunità per il miglioramento dell’organizzazione dei processi in sanità, ma è fondamentale che i professionisti del settore acquisiscano le competenze necessarie per sfruttarne appieno il potenziale.
Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, la scarsa cultura digitale è riconosciuta come una barriera all’innovazione dal 43% delle Direzioni Strategiche di aziende sanitarie e dal 41% dei Medici di Medicina Generale [1].
Per garantire un migliore equilibrio tra l’esigenza di rispondere ad una domanda di servizi di cura in crescita e quella di utilizzare al meglio le limitate risorse economiche, è fondamentale che il management delle organizzazioni sanitarie investa nella formazione in AI e nelle competenze digitali [2]. Un approccio basato sullo sviluppo organizzativo può aiutare a individuare e superare le barriere all’innovazione attraverso fasi come la diagnosi preliminare, la selezione e il reclutamento efficace, la gestione delle informazioni, il feedback, l’adattamento, l’intervento, la valutazione e il follow-up [3].
Una volta che i processi sono stati ridefiniti, è importante introdurre miglioramenti incrementali secondo il ciclo PDCA (Plan, Do, Check, Act) [4]. La trasformazione digitale dei processi aziendali può migliorare la resilienza e ottimizzare la gestione delle operazioni in ambito sanitario grazie all’utilizzo di tecnologie appropriate [5].
In conclusione, per sfruttare appieno le opportunità offerte dall’AI e migliorare l’organizzazione dei processi in sanità, è cruciale investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze digitali dei professionisti del settore. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza sanitaria di alta qualità e all’avanguardia in Italia. 🚑💡